Il nuovo contatore della luce trifase, come risparmiare con offerte triorarie

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Sommario: L’impianto trifase è un sistema che si compone di 3 circuiti a corrente alternata, all’interno dei quali vi sono 3 fasi (o cavi elettrici) aventi la stessa tensione. Il contatore della luce trifase, più comune in contesti industriali, differisce da quello monofase, largamente impiegato in ambito domestico. È importante sapere in che circostanze è opportuno passare dal monofase al trifase, oppure sapere come installarlo in fase di connessione di una nuova utenza elettrica.

Ecco nel dettaglio i punti che affronteremo nei successivi paragrafi:

  • Come funziona un Contatore trifase?
  • Monofase o trifase: la guida alla scelta
  • Caratteristiche del Contatore Enel trifase
  • Guida alla lettura del tuo contatore
  • Chi bisogna contattare per cambiare il contatore 

Come funziona un Contatore trifase?

L’impianto trifase si caratterizza per la presenza di tre fasi differenti che compongono altrettanti circuiti elettrici in cui scorre la corrente alternata. Come suggerito dal nome stesso, la configurazione di questo sistema prevede tre cavi di fase, a cui si aggiunge il neutro.

Qual è la differenza tra contatore monofase e trifase?

Quindi, la prima differenza rispetto al monofase risiede proprio nel numero delle fasi. Un’ulteriore peculiarità è costituita dalla tensione, che nella corrente trifase è di 400 V, mentre nella monofase è pari a 230 V.

Inoltre, il nuovo contatore della luce trifase può essere:

  1. a inserzione diretta, se è destinato all’impiego mediante il collegamento diretto alla rete elettrica
  2. a inserzione semi-diretta, se connesso alla rete elettrica attraverso trasformatori di misura.

In entrambi i casi, il contatore elettrico trifase garantisce un sistema di misura e telegestione che favorisce maggior consapevolezza su come e quando l’energia viene consumata, ad esempio tramite la suddivisone del consumo in fasce orarie. Allo stesso modo, l’autolettura del contatore fornisce importanti informazioni sulla produzione in presenza di impianti di generazione, come il fotovoltaico, e di forniture bidirezionali.

Pro e Contro del sistema trifase

Quali sono i pro e contro del sistema trifase?

Tra i vantaggi principali figurano:

  1. maggiore stabilità di tensione
  2. affidabilità
  3. efficienza energetica.


In che casi conviene installare un contatore della luce trifase?

Queste caratteristiche fanno si che il sistema trifase sia indicato per l’alimentazione di apparecchiature che necessitano di una tensione costante e di una potenza elevata. Partendo da tale presupposto si comprendono meglio gli ambiti di applicazione che approfondiremo nel paragrafo successivo, dedicato alla scelta tra un contatore della luce trifase o monofase.

Di contro, gli svantaggi risiedono nel costo più oneroso di un impianto di tale tipologia, e nella conformazione maggiormente complessa, proprio perché composta da tre cavi di alimentazione invece di una singola fase e del neutro.

Monofase o trifase: la guida alla scelta

Le diverse peculiarità della corrente trifase e monofase rendono necessario l’impiego di contatori differenti.

Data la minore tensione di quest’ultima, il suo utilizzo è indicato principalmente per alimentare le utenze residenziali (illuminazione, elettrodomestici e dispositivi elettronici). Difatti, stando a quanto dichiarato da ARERA “la quasi totalità delle abitazioni italiane è connessa alla rete di bassa tensione BT in monofase“.

Quando conviene passare dal contatore monofase a quello trifase?

Il contatore della luce monofase è utilizzato dunque per la fornitura elettrica ad uso domestico, di norma con una potenza che raggiunge i 6 kW. Sebbene nella maggior parte dei casi i canonici 3 kW di potenza contrattuale risultino sufficienti, in alcune situazioni potrebbe essere necessario aumentarla e considerare il passaggio al trifase. Per esempio se si progetta una casa totalmente elettrica (pompa di calore, piastre a induzione ecc.) o se si installano apparecchi che richiedono la corrente trifase.

Gli impianti di produzione collegati alla rete mediante un sistema monofase possono avere una potenza complessiva fino a 6 kW. Tuttavia il distributore ha facoltà di elevarla sino a 10 kW, a sua discrezione, in funzione di determinati parametri tecnici.

Invece, il sistema trifase è raccomandato per supportare carichi elettrici importanti. Tale tipologia trova ampia diffusione tra le imprese e in ambito industriale, oltre a consentire l’alimentazione di particolari motori elettrici denominati asincroni trifase.

Per concludere, la scelta tra un contatore luce trifase e un monofase va effettuata tenendo conto delle specifiche esigenze legate all’utenza.


Caratteristiche del Contatore Enel trifase

Le caratteristiche del contatore elettrico trifase di Enel variano in funzione del modello di cui si dispone. Il nome di quest’ultimo è reperibile leggendo i dati riportati sulla targa dell’apparecchio stesso, posta sotto il display.

In particolare, i nuovi contatori della luce trifase targati E-Distribuzione sono:

  1. GETIS, ad inserzione diretta
  2. GESIS, contatore luce trifase semi-diretto per forniture con una potenza elevata.

Si tratta di misuratori elettronici dotati di:

  • display a cristalli liquidi
  • indicatori di consumo, ovvero due piccole luci LED poste a sinistra del display
  • pulsante di lettura, per la consultazione dei dati disponibili
  • dispositivo per il controllo della fornitura di energia elettrica (modello GETIS)
  • trasformatore di misura per la riduzione della corrente (modello GESIS). Infatti, l’elevata potenza che caratterizza questa tipologia di fornitura rende necessaria l’installazione di apparecchiature in grado di ridurre la corrente che attraversa il contatore, affinché quest’ultimo possa misurarla.

Vediamo nel successivo paragrafo le specifiche di potenza dei contatori Enel appena menzionati.

Specifiche di potenza dei contatori Enel trifase

Il contatore della luce trifase GETIS di Enel è indicato per potenze fino a 30 kW, sebbene per un tempo illimitato sia possibile usufruire del 10% in più rispetto a quanto sottoscritto a livello contrattuale.

Per esempio, un contatore Enel trifase 15 kW consente di prelevare senza limitazioni temporali fino a 16,5 kW. In più, per almeno tre ore è possibile superare quest’ultima soglia sino a raggiungere i 20,9 kW. Il dispositivo per il controllo della fornitura scatta entro due minuti qualora si usufruisse di una potenza superiore. L’interruttore potrebbe entrare in azione anche laddove il prelievo dell’intera potenza contrattuale, in questo caso 15 kW, avvenisse su una sola fase.

Per quanto riguarda GESIS, si tratta del contatore della luce trifase idoneo per le connessioni oltre i 30 kW. A differenza del precedente, questo modello non è munito del dispositivo che interrompe l’erogazione dell’energia al superamento della potenza garantita dal contratto.

Difatti, in questo caso la potenza prelevata è data dal parametro chiamato “Pot. Max.“, ossia il valore medio nei 15 minuti, più alto del mese. Questo viene poi moltiplicato per la costante “k”, al fine di fatturare la quota potenza del mese di riferimento.

Se hai intenzione di attivare un contatore già esistente o di procedere con l’installazione di un sub-contatore, potrebbe tornarti utile la nostra guida per scegliere la potenza più adatta.

Guida alla lettura del tuo contatore

La lettura dei nuovi contatori elettronici trifase è molto semplice, a patto di avere dimestichezza con i dati registrati dal misuratore, visualizzabili in successione premendo l’apposito tasto.

Di seguito, trovi la guida alle informazioni principali:

  1. codice POD: identifica il punto di consegna dell’energia elettrica e dunque anche il tuo contatore
  2. potenza contrattualmente impegnata: espressa in numero di chilowatt, corrisponde alla potenza indicata nel contratto sottoscritto
  3. fascia oraria in atto: indica la fascia oraria di prezzo (F1, F2, F3) per i consumi in atto
  4. potenza istantanea: rappresenta i kW prelevati al momento della lettura
  5. lettura dei prelievi: consente di visualizzare l’energia consumata nel periodo di fatturazione, espressa in kWh, rispetto alla tre fasce orarie (A1+, A2+, A3+).

In più, osservando il display nell’angolo in basso sulla sinistra, puoi ottenere ulteriori indicazioni sul funzionamento del tuo contatore. Ad esempio, se visualizzi la dicitura “L1L2L3” significa che tutto è regolare, mentre un punto esclamativo, associato all’assenza di energia elettrica in casa, potrebbe mettere in evidenza un guasto. In questo caso contatta il Pronto Intervento del tuo distributore tramite i recapiti riportati sulla bolletta.

Chi bisogna contattare per cambiare il contatore

Il cambio del contatore può essere effettuato per tre ragioni:

  1. piano di sostituzione dei misuratori in uso con quelli di nuova generazione
  2. sostituzione di un apparecchio guasto
  3. passaggio da monofase a trifase o viceversa, con relativa variazione della potenza.

Piano di sostituzione del contatore

Nella prima circostanza, con un preavviso minimo di 5 giorni, il cliente finale verrà informato sulla data e la fascia oraria dell’intervento ad opera del distributore competente. L’operazione è del tutto gratuita e comporta una breve sospensione dell’erogazione della fornitura.

In tale occasione il nuovo misuratore viene riprogrammato secondo i medesimi dati contrattuali del precedente. Inoltre, il tecnico dell’azienda di distribuzione provvede alla registrazione della lettura dei consumi eseguita prima del cambio del contatore.

Sostituzione di un contatore guasto

Se la sostituzione del misuratore è dovuta ad anomalie e malfunzionamenti, il primo passo da compiere consiste nel richiedere la verifica del contatore alla propria società di vendita.

Sebbene quest’ultima non sia la proprietaria degli apparecchi di misura, spesso svolge un ruolo di intermediazione interfacciandosi direttamente con l’impresa distributrice a cui spetta l’esecuzione materiale degli interventi. Per tale motivo, diverse pratiche tra cui la chiusura del contatore luce vengono avviate presentando domanda al fornitore.

In seguito all’inoltro della richiesta, un tecnico specializzato effettua un controllo sul contatore, accertando l’esistenza o meno delle problematiche riscontrate dal cliente. La verifica e l’eventuale sostituzione del misuratore sono gratuite per l’utente, in caso di effettivi guasti. Altrimenti, il costo dell’accertamento sarà a suo carico.

Laddove il problema riguardi il display spento, che non consente la lettura del contatore luce, rivolgendosi al Numero Verde di E-Distribuzione o a quello del distributore attivo nella propria area, è possibile ottenere il cambio del dispositivo rotto.

Passaggio dal monofase al contatore luce trifase o viceversa

Per il passaggio dal monofase al contatore della luce trifase o viceversa, occorre rivolgersi al proprio venditore. Quest’ultimo comunicherà al cliente i tempi e i costi previsti per le variazioni di potenza in relazione alle forniture entro i 6 kW in monofase e 30 kW in trifase.

Mentre per aumenti superiori ai valori indicati, il fornitore inoltrerà al distributore la domanda, che ne valuterà la fattibilità, prima di elaborare un preventivo su misura e sostituire il misuratore.

È possibile reperire il nome dell’azienda di distribuzione di energia elettrica e gas consultando la propria bolletta. In alternativa, si può utilizzare lo strumento di ricerca gratuito messo a disposizione dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Trovi la pagina web dedicata cliccando su questo link.



Ultima modifica il 3 luglio 2024 alle ore 09:00

Francesco Veronesi

Laureato all'Università Cattolica in Management Internazionale, è da sempre appassionato di scrittura e tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Attualmente occupa la posizione di SEO Specialist in Papernest e redige articoli attinenti al mercato energetico.

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