Chiusura Contatore Gas: Come si fa, Quanto Costa, Quanto Tempo Serve

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Sommario: Per realizzare la chiusura del contatore del gas bisogna aver richiesto la disdetta del contratto di fornitura del gas, in modo da interrompere la fornitura. È un’operazione che si effettua quando, ad esempio, tralsochi o cambi casa.

In questa guida potrai trovare informazioni utili su come eseguire la chiusura del contatore del gas, tra cui:

  • La procedura per chiudere il contatore gas
  • I costi per disattivare il contatore gas
  • Le tempistiche richieste per chiudere il contatore gas
  • I moduli che ti serviranno per eseguire la disattivazione del contatore gas
  • Chiusura contatore gas per cessione amministrativa
Cos’èCome si faCostiTempi
Cessazione della fornitura energetica, richiede la disdetta del contrattoContatta il fornitore e fornisci i documenti richiestiVariano in base al contratto attivoCirca 1 settimana lavorativa dalla richiest

Come effettuare la chiusura del contatore del gas con il proprio fornitore?

La procedura per chiudere il contatore del gas con il tuo fornitore è abbastanza semplice e può variare leggermente da un fornitore all’altro. Nella seguente guida generale ti illustreremo come farlo.

1. Contatta il tuo fornitore

La prima cosa da fare è contattare il tuo fornitore di gas. Puoi farlo utilizzando i canali telematici come l’email, l’area clienti sul loro sito web o la chat online, oppure puoi chiamarli direttamente. Assicurati di avere a portata di mano i tuoi dati personali e quelli relativi all’utenza.

2. Fornisci i documenti richiesti

Una volta in contatto con il fornitore, potrebbero chiederti alcuni documenti necessari per procedere con la chiusura del contatore. Questi documenti possono variare a seconda delle circostanze e del fornitore. Fornisci tutte le informazioni richieste in modo accurato.

3. Comunicazione con il distributore locale

Dopo aver ottenuto i tuoi dati, il fornitore si interfaccerà con il distributore locale di gas per avviare la procedura di chiusura del contatore. In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’intervento di un tecnico per disattivare fisicamente il contatore. Tuttavia, se possiedi un contatore di gas elettronico, questa operazione può essere eseguita a distanza.

4. Considera il trasloco

Se stai effettuando un trasloco, oltre a chiudere il contatore nella tua abitazione attuale, dovrai anche sottoscrivere un nuovo contratto per il gas nella tua nuova residenza. Questo è il momento ideale per valutare le offerte dei vari fornitori sul mercato libero per assicurarti di ottenere le condizioni più vantaggiose.

5. Canali di contatto dei principali fornitori

Per semplificare il processo di chiusura del contatore, abbiamo preparato una lista dei principali fornitori di gas in Italia e i loro canali di contatto per la disattivazione del servizio:

NUMERI VERDI FORNITORI CHIUSURA CONTATORE GAS
FORNITORENUMERO VERDE
Enel Energia800.900.860
Eni Plenitude800.900.700
Engie800.422.422
Edison Energia800.031.141
Sorgenia800.294.333
Iberdrola800.690.960

Tieni presente che questi contatti possono variare nel tempo, quindi assicurati di verificare le informazioni più aggiornate sul sito web del tuo fornitore. Ricorda che il tempo necessario per completare la chiusura del contatore può variare da fornitore a fornitore, ma solitamente è compreso tra 8 e 10 giorni. È importante seguire la procedura correttamente per evitare inconvenienti futuri. Inoltre, se stai considerando un cambio di fornitore, assicurati di confrontare le offerte disponibili per ottenere un servizio più conveniente. La disdetta del contratto luce e gas è una procedura essenziale in caso di trasloco in una nuova abitazione, quindi assicurati di farla nel momento opportuno per chiudere il contatore e interrompere la fornitura in modo adeguato.

Quanto costa eseguire la chiusura del contatore del gas?

Il costo associato alla chiusura del contatore del gas può variare in base a diversi fattori, tra cui il tipo di contratto, il fornitore e la regione in cui risiedi. Ecco una panoramica delle principali informazioni sui costi:

  • Variazioni in base al contratto: I costi per la chiusura del contatore del gas possono variare a seconda del tipo di contratto che hai con il fornitore. Mentre alcuni fornitori potrebbero addebitare una tariffa fissa, altri potrebbero basare il costo sulla tipologia del contratto di fornitura. È importante consultare le condizioni contrattuali del tuo fornitore per comprendere come vengono calcolati i costi.
  • Tariffe di concessione: La disattivazione del gas comporta il pagamento di un importo stabilito dalla concessione che regola la distribuzione locale del gas. Questo importo può variare da una regione all’altra e può essere diverso per i contatori domestici rispetto a quelli industriali. Ad esempio, trascorsi i 5 giorni di tolleranza dalla richiesta di disattivazione, potresti essere soggetto a un rimborso di 35 euro per i contatori domestici e di 70 euro per quelli di classe G10 a G25.
  • Prezzi imposti dal distributore locale: Il costo della chiusura del contatore gas è strettamente legato ai prezzi imposti dal distributore locale. Ogni territorio è gestito da un distributore che stabilisce i prezzi in base alla concessione del servizio di distribuzione. Per ottenere informazioni precise sui costi, puoi contattare direttamente il tuo distributore locale o visitare il loro sito web, dove solitamente vengono pubblicati i prezzi applicati.

In sintesi, non esiste un costo fisso per la chiusura del contatore del gas, ma piuttosto una varietà di fattori che influenzano il calcolo dei costi. È fondamentale consultare il proprio fornitore e il distributore locale per ottenere informazioni specifiche sui costi applicati nella tua area. Ricorda che comprendere questi costi è essenziale per pianificare con precisione la chiusura del contatore e evitare sorprese sgradite sul fronte finanziario.

Quanto tempo ci vuole per effettuare la chiusura del contatore del gas?

Se ti stai chiedendo quanto tempo sia necessario per eseguire la chiusura del contatore del gas, ecco un’analisi delle tempistiche coinvolte in questa procedura:

  • Richiesta al fornitore: Tutto inizia con la tua richiesta di disdetta del contratto gas al tuo fornitore attuale. Questo passaggio è fondamentale e deve essere eseguito con anticipo rispetto alla data in cui desideri la chiusura del contatore. Una volta ricevuta la tua richiesta, il fornitore ha il compito di trasmetterla al distributore locale, il soggetto responsabile della gestione dei contatori.
  • Tempo massimo di 7 giorni lavorativi: Il distributore locale, a sua volta, deve completare le procedure di chiusura del contatore entro un massimo di 7 giorni lavorativi a partire dalla ricezione della richiesta. Questo significa che l’intero processo, dalla tua comunicazione iniziale al completamento da parte del distributore, dovrebbe concludersi entro una settimana lavorativa.
  • Variazioni in base al tipo di contatore: È importante notare che i tempi potrebbero variare in base al tipo di contatore che hai installato. Per i contatori elettronici, noti come contatori 2.0, e per quelli meccanici che richiedono l’intervento di un tecnico per apporre il sigillo, i tempi possono essere diversi. Tuttavia, l’obiettivo è sempre quello di rispettare la tempistica complessiva di 7 giorni lavorativi.
  • Rimborso in caso di ritardi: Nel caso in cui la chiusura del contatore subisca ritardi dovuti al distributore, hai diritto a un rimborso. Questo rimborso varia in base al tipo di contatore e può arrivare a 35 euro per i contatori domestici e 70 euro per quelli di classe G10 a G25, purché i ritardi siano imputabili al distributore.

In conclusione, le tempistiche per la chiusura del contatore del gas sono ben definite e dovrebbero concludersi entro una settimana lavorativa dalla tua richiesta. Tuttavia, è importante considerare il tipo di contatore e le eventuali responsabilità del distributore nel caso di ritardi. Per ottenere informazioni precise sulla tempistica nella tua situazione specifica, puoi consultare il tuo fornitore e il distributore locale.

Modulo chiusura contatore gas: quali sono i documenti necessari?

Per procedere con la chiusura del contatore del gas e la disdetta del contratto, è importante avere a disposizione la documentazione corretta. I documenti richiesti possono variare leggermente da fornitore a fornitore, ma in generale, ecco cosa potrebbe essere necessario:

  1. Dati anagrafici: Sarà richiesto il tuo nome completo e gli altri dati personali pertinenti.
  2. Documento d’identità valido e codice fiscale: Solitamente, dovrai fornire una copia di un documento d’identità valido e il tuo codice fiscale.
  3. Codice PDR: Questo codice, che puoi trovare di solito nella prima pagina delle tue bollette, identifica la tua utenza e sarà necessario per il processo di chiusura del contatore.
  4. Autolettura del contatore: Sarà richiesta l’autolettura del tuo contatore del gas. Questo può comportare la lettura delle cifre prima della virgola se hai un contatore elettronico o delle cifre su sfondo nero se hai un contatore meccanico. Per ulteriori dettagli su come eseguire l’autolettura, puoi fare riferimento alle guide specifiche.
  5. Data desiderata per la chiusura: Sarà necessario indicare la data in cui desideri che il contatore del gas venga chiuso. Questo è importante per pianificare la procedura.

È importante notare che non esiste un singolo modulo standard per la disdetta del gas, poiché le procedure possono variare da operatore a operatore. Alcuni operatori offrono la possibilità di compilare un modulo online e trasmettere i documenti richiesti telematicamente, mentre altri potrebbero richiedere una raccomandata a/r o l’uso della Posta Elettronica Certificata (PEC). Se stai cambiando fornitore, in alcuni casi, non è necessario gestire la disdetta tu stesso. Puoi semplicemente presentare la richiesta al nuovo fornitore, che si occuperà della disdetta dal tuo fornitore precedente e dell’attivazione della nuova offerta. Prima di procedere con la chiusura del contatore del gas, assicurati di avere tutti questi documenti a portata di mano per semplificare il processo e garantire una disdetta senza intoppi.

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Se stai pensando di chiedere la disdetta del contratto perchè la tua tariffa non ti soddisfa e paghi troppo in bolletta, chiudere il contatore del gas non è la soluzione al tuo problema. Infatti, se la motivazione per la disattivazione del contatore non è legata a un trasloco o un cambio casa, ma al fatto che ritieni che le bollette che stai pagando siano troppo care, chiuderlo risulterà una procedura completamente inutile. Puoi, invece, consultare uno dei nostri esperti, che ti aiuterà gratuitamente a individuare la tariffa gas migliore per te e attivarla. Di seguito ti riportiamo alcune offerte che potresti trovare interessanti:

Come fare la chiusura del contatore del gas per decesso intestatario

La disdetta del contratto gas può presentare alcuni casi particolari che richiedono procedure diverse dal solito. Uno scenario piuttosto comune è quello della disdetta gas per il decesso dell’intestatario del contratto. In tali situazioni, la richiesta di disattivazione deve essere inviata dagli eredi diretti o prossimi. Le modalità di invio di solito comprendono email, fax o la compilazione di un form online. Per chiarire qualsiasi dubbio iniziale, puoi contattare il servizio clienti del fornitore coinvolto. Altri casi speciali di disdetta gas possono riguardare la disattivazione senza preavviso, anche in assenza di morosità (cioè bollette non pagate). Questi scenari includono:

  • Appropriazione fraudolenta di gas e furto accertato.
  • Manomissione o rottura dei sigilli del contatore.
  • Uso degli impianti in modo non conforme a quanto stabilito nel contratto.
  • Pericolo per l’incolumità pubblica, ad esempio in caso di perdite o dispersioni.

Per quanto riguarda l’ultimo caso, è importante notare che per riottenere l’attivazione della fornitura è necessario presentare una richiesta al distributore, allegando anche un certificato di messa a norma dell’impianto. In questo caso, il distributore è tenuto a riattivare l’utenza entro due giorni lavorativi. Se non lo fa e il tuo contatore è di classe pari o inferiore a G6, hai diritto a un indennizzo automatico di 35 euro. Nel caso di decesso dell’intestatario della fornitura, la maggior parte dei fornitori mette a disposizione un modulo di disdetta gas per decesso. Questo modulo deve essere compilato in tutte le sue parti e inviato seguendo le modalità indicate dal fornitore. In genere, sarà richiesto il certificato di morte o documentazione equivalente che confermi il decesso dell’intestatario. È importante sottolineare che la disdetta delle utenze non è sempre obbligatoria in caso di decesso. Un’alternativa è quella di cambiare l’intestatario della fornitura senza chiudere i contatori. Le procedure esatte possono variare da un fornitore all’altro, quindi è consigliabile verificare le opzioni disponibili con il tuo fornitore attuale. Prima di procedere con la chiusura del contatore del gas in caso di decesso dell’intestatario, assicurati di avere tutti i documenti necessari a portata di mano per semplificare il processo e garantire una gestione senza intoppi.

Quando avviene la chiusura del contatore del gas per morosità?

La chiusura del contatore del gas per morosità è un processo che può essere attivato in determinate circostanze. Ecco quando può verificarsi:

  1. Morosità e Disdetta: La chiusura del contatore per morosità può verificarsi quando un cliente non paga le bollette di gas e il fornitore agisce per richiedere la cessazione amministrativa del contratto. Questo comporta la cancellazione del contratto di fornitura di gas, e il cliente moroso perde l’accesso al gas.
  2. Morosità da Inquilino Precedente: Inoltre, il fornitore può richiedere la cessazione amministrativa del contratto se si verifica una morosità da parte dell’inquilino precedente. Questo significa che se ti trasferisci in una nuova abitazione con un contatore sospeso per morosità, non dovrai affrontare il debito passato. Solo dopo la cessazione amministrativa del contratto, il nuovo cliente può attivare il contatore tramite la procedura di subentro.
  3. Tempistiche: In genere, il fornitore può iniziare la procedura di chiusura del contatore per morosità 3 giorni dopo la scadenza del termine per il pagamento in mora. Tuttavia, è importante notare che ci sono alcune restrizioni temporali imposte dall’ARERA. Il distacco delle utenze di gas non può avvenire nei giorni di venerdì, sabato, domenica o durante i giorni festivi. Inoltre, se c’è un reclamo relativo a un sollecito di pagamento, il fornitore non può procedere con la chiusura del contatore.

La cessazione amministrativa è una procedura che consente al fornitore di cancellare il contratto di fornitura di gas di un cliente moroso. Solo dopo questa procedura, un nuovo inquilino può subentrare sul contatore precedentemente sospeso. In sintesi, la chiusura del contatore del gas per morosità può verificarsi quando un cliente non paga le bollette, o quando si eredita una situazione di morosità da un inquilino precedente. Tuttavia, è importante affrontare la morosità in modo adeguato per evitare complicazioni nella sottoscrizione di nuovi contratti di fornitura.

Ultima modifica il 15 luglio 2024 alle ore 14:54

Francesco Veronesi

Laureato all'Università Cattolica in Management Internazionale, è da sempre appassionato di scrittura e tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Attualmente occupa la posizione di SEO Specialist in Papernest e redige articoli attinenti al mercato energetico.

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