Quanto costa chiudere il contatore gas?

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Cos’è il distacco del contatore gas

Il distacco del contatore gas è un procedimento che comporta la chiusura della fornitura di gas naturale direttamente dall’utenza dell’utente. Tale azione, di solito, è accompagnata dalla volontà di disdire il contratto di fornitura con l’azienda di servizi energetici.

Chi la deve richiedere?

L’intestatario della fornitura che deve richiedere questa operazione, che porta alla sospensione dell’energia, senza però implicare la rimozione fisica del contatore stesso, il quale potrà essere riattivato in futuro se necessario.

Esistono situazioni in cui è opportuno effettuare una chiusura totale del gas, come quando un immobile rimarrà disabitato per un lungo periodo o deve essere demolito. In tali casi, è necessario innanzitutto disdire il contratto di fornitura, seguito dalla chiusura del contatore.

Quando non va richiesta?

Al contrario, se si sta trasferendo in un’altra abitazione e dei nuovi inquilini entreranno subito o entro pochi giorni, è possibile evitare la chiusura del gas. In questo caso, i nuovi inquilini possono richiedere una voltura, permettendo il cambio di intestatario dell’utenza senza interruzione del servizio di fornitura.

Quali sono i Costi per la chiusura contatore gas

La procedura di disattivazione del contatore gas comporta costi che variano a seconda del distributore locale e del mercato di appartenenza, libero o tutelato.

Generalmente, il costo fisso per la chiusura si attesta intorno ai 23€, esclusa IVA, a cui si sommano gli oneri del distributore, che possono oscillare tra i 30€ e i 50€. Questi costi saranno riportati nella tua ultima fattura.

Ricorda

È importante verificare le tariffe applicate direttamente con il proprio distributore, poiché queste possono variare. Inoltre, per la disattivazione è necessario che il titolare della fornitura, o un suo delegato, fissi un appuntamento.

La bolletta di chiusura, che può includere un conguaglio basato sui consumi effettivi, verrà inviata entro 8 giorni in formato cartaceo o entro 2 giorni se inviata digitalmente. La trasparenza nei costi e negli oneri applicati, così come nei tempi di disattivazione, è garantita dalle normative ARERA, assicurando che l’utente sia correttamente informato in ogni fase del processo.

Entro quanto tempo viene chiuso il contatore gas?

Quando si richiede la chiusura del contatore gas, i tempi possono variare leggermente ma seguono un preciso iter. Dopo aver inoltrato la richiesta al fornitore, questo trasmette la domanda al distributore territoriale, il quale avvia le procedure entro due giorni lavorativi.

Successivamente, il distributore procede con la chiusura del contatore, che deve essere completata entro cinque giorni. Complessivamente, questo processo può richiedere fino a 9 giorni lavorativi, come stabilito dalla normativa vigente. Tuttavia, per i contatori meccanici, la procedura potrebbe richiedere più tempo a causa dell’intervento di un tecnico specializzato per l’applicazione del sigillo.

Attenzione

In caso di ritardi imputabili al distributore, sono previsti indennizzi che variano da 35€ a 105€, a seconda del ritardo accumulato, secondo quanto stabilito dall’ARERA.

Quali sono i documenti per richiedere la chiusura del contatore gas?

Per richiedere la chiusura del contatore gas, è essenziale avere a disposizione una serie di documenti e informazioni necessarie per avviare il processo in modo efficace.

I dati da fornire sono i seguenti:

  • Dati anagrafici, comprensivi di un documento d’identità valido e il codice fiscale dell’intestatario del contratto;
  • Codice PDR, reperibile di solito nella prima pagina delle bollette;
  • L’autolettura del contatore, considerando le cifre prima della virgola per i contatori elettronici o quelle su sfondo nero per quelli meccanici;
  • Specificare la data desiderata per la disattivazione;
  • Codice cliente associato al contratto;
  • L’indirizzo per ricevere l’ultima fattura di conguaglio, per completare la procedura senza intoppi.

Modulo per la disdetta del contatore

È importante notare che non esiste un modulo standard per la disdetta del contratto gas, quindi è consigliabile consultare le modalità specifiche del proprio fornitore, che potrebbero prevedere la compilazione di un form online o altre procedure telematiche.

Una volta raccolti tutti questi documenti e informazioni, è possibile procedere con la richiesta di chiusura del contatore gas al proprio fornitore, seguendo le modalità indicate nel contratto sottoscritto.

Distacco del gas per morosità: scopri le info

Quando si tratta di morosità nel pagamento delle bollette del gas, è fondamentale comprendere il processo di distacco del servizio. Inizialmente, il fornitore invia al cliente un sollecito tramite raccomandata, concedendo un periodo di tempo variabile per mettersi in regola, che può estendersi fino a 40 giorni, a seconda delle circostanze.

Trascorso questo periodo, il fornitore può richiedere al distributore la sospensione del servizio, che per legge non può avvenire prima di tre giorni lavorativi dall’ultimo giorno utile per il pagamento. La disattivazione effettiva del contatore sarà gestita dal distributore, e una volta che il cliente salda la fattura e la relativa mora, il servizio viene solitamente ripristinato entro un giorno lavorativo.

È quindi di vitale importanza mantenere aggiornati i pagamenti delle bollette del gas per evitare eventuali disagi e interruzioni nel servizio di fornitura.

Ultima modifica il 3 luglio 2024 alle ore 09:03

Alessandra Alfia Selvaggi

Alessandra Alfia Selvaggi

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