Guida Completa alla Bolletta di Chiusura: Tutto ciò che Devi Sapere

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Sommario: Scopri tutto sulla bolletta di chiusura: un documento essenziale nella gestione dei contratti di energia elettrica e gas. Questa guida ti illustra quando viene emessa, i contesti di utilizzo, e le sue implicazioni finanziarie, aiutandoti a navigare con facilità questo aspetto fondamentale dei servizi energetici.

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Che cos’è la bolletta di chiusura?

La bolletta di chiusura, nota anche come fattura di chiusura, rappresenta l’ultimo addebito o accredito nel rapporto tra un cliente e il proprio fornitore di energia elettrica o gas. Essa viene emessa in specifici contesti, come il cambio di fornitore, la voltura (intestazione dell’utenza a un nuovo titolare), il trasloco o la disattivazione del punto di fornitura. Questa fattura di conguaglio riflette i consumi effettivi dell’utente, chiudendo il conto con eventuali debiti o crediti pendenti.


Il suo scopo è di assicurare una chiusura trasparente e precisa del rapporto di fornitura, eliminando l’ambiguità sui consumi reali e sui costi associati. A differenza del passato, quando le bollette di chiusura erano basate su stime dei consumi, l’avvento dei contatori intelligenti ha permesso una lettura accurata e remota dei consumi, rendendo queste bollette definitive e prive di ulteriori conguagli.

La bolletta di chiusura può risultare in un saldo a debito o a credito per il cliente, a seconda del bilancio finale dei consumi. È importante notare che, per legge, non sono previste penalità nella bolletta di chiusura, indipendentemente dal motivo della sua emissione. Inoltre, questa bolletta include la restituzione dell‘eventuale deposito cauzionale versato dal cliente all’attivazione del contratto, completando così tutti gli aspetti finanziari della relazione cliente-fornitore.

Quando arriva la bolletta di chiusura?

La bolletta di chiusura è un documento essenziale che segna la conclusione di un contratto di fornitura di energia elettrica o gas. Secondo le normative stabilite dall’ARERA (Autorità di Regolamentazione per Energia Reti e Ambiente), ci sono tempistiche precise per la sua emissione e ricezione.


Dopo la cessazione della fornitura, il fornitore ha l’obbligo di emettere la bolletta di chiusura entro un termine massimo di 8 giorni prima della scadenza delle 6 settimane per gli invii cartacei, e di 2 giorni prima per le bollette digitali. Questo significa che il cliente dovrebbe ricevere la bolletta di chiusura entro 6 settimane dalla data di cessazione del contratto.

In caso di mancato rispetto di queste tempistiche, il fornitore è tenuto a corrispondere rimborsi o indennizzi al cliente. Questo sistema è parte di un impegno più ampio per garantire trasparenza e proteggere i diritti dei consumatori nel mercato energetico.

La bolletta di chiusura arriva in varie circostanze, come il cambio fornitore, la voltura (cambio di intestatario dell’utenza), o in caso di trasloco, e segna un passaggio importante nella gestione delle utenze. È essenziale, quindi, per i clienti essere informati su questi aspetti per gestire correttamente la chiusura dei loro contratti energetici.

In quali casi viene emessa una bolletta di chiusura?

La bolletta di chiusura è un documento fondamentale emesso dal fornitore di energia elettrica o gas in diverse situazioni chiave. Queste includono:

  • Richiesta di cessazione di una fornitura.
  • Cambio fornitore.
  • Voltura (cambio intestatario dell’utenza).
  • Disattivazione del punto di fornitura.
  • Trasloco, con chiusura dell’utenza in una vecchia abitazione e apertura in una nuova.

La procedura per richiedere la bolletta di chiusura prevede la comunicazione di recesso al fornitore, con dettagli quali il codice fiscale, la carta d’identità, il codice cliente, i codici POD (per la luce) o PDR (per il gas), un’autolettura del contatore, e l’indirizzo per il recapito della bolletta. Questa comunicazione dovrebbe avvenire con un preavviso di massimo un mese e deve essere confermata dal fornitore.

Costi per la chiusura del contratto luce

La bolletta di chiusura, emessa a seguito della cessazione di un contratto di fornitura luce, è un documento che riflette diversi aspetti finanziari e di consumo. Come stabilito dalla delibera ARERA 100/2016/E/com, essa mira a garantire la trasparenza e la protezione dei consumatori, soprattutto in caso di anomalie nelle bollette.

La bolletta di chiusura comprende voci familiari come:

  • La spesa per la materia prima.
  • I costi di trasporto e gestione del contatore.
  • Gli oneri di sistema.
  • Le tasse come IVA e accise.

Inoltre, nel caso di un deposito cauzionale versato all’inizio del contratto, questo verrà restituito al cliente tramite un accredito nella bolletta di chiusura.

Per i contratti gas, ci possono essere costi aggiuntivi legati alla chiusura del contatore. La fattura può risultare in un debito o in un credito per il cliente, a seconda dei consumi effettivi e delle letture del contatore.

Per assicurare l’accuratezza della bolletta di chiusura, il fornitore deve utilizzare i migliori dati disponibili, seguendo un ordine di priorità che include dati di misura effettivi, autoletture validate, o consumi stimati.

Tutela del consumatore

Se il distributore di rete non fornisce i dati di consumo certificati entro i termini previsti, deve pagare una penale che si riflette nella bolletta del cliente. Questo sistema di fatturazione mira a evitare sorprese al cliente, incoraggiando la comunicazione regolare dell’autolettura del contatore per mantenere l’allineamento tra il consumo effettivo e le bollette. In caso di ritardo nella ricezione della bolletta di chiusura, sono previsti rimborsi variabili in base ai giorni di ritardo.

Come chiedere la disattivazione del contratto Enel

Disattivare il contratto di fornitura luce con Enel Energia è un processo semplice, che deve essere iniziato dall’intestatario della fornitura. Questa operazione comporta la chiusura del contatore e la cessazione del contratto di fornitura, lasciando la struttura senza energia elettrica, ma mantenendo la possibilità di ripristinare la connessione in futuro.

Per avviare la disattivazione, i clienti possono utilizzare diversi canali:

  1. Accedere all’Area Clienti sul sito di Enel Energia e selezionare “”Disattivazione Fornitura”” sotto la sezione “”Servizi per il contratto””.
  2. Inviare un modulo di disattivazione disponibile sul sito ufficiale di Enel Energia all’indirizzo email allegati.enelenergia@enel.com.
  3. Completare un form online dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali.
  4. Contattare il Servizio Clienti al numero verde 800 900 860.
  5. Visitare di persona uno dei Customer Point Enel distribuiti sul territorio nazionale.
  6. Inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Un incentivo interessante offerto da Enel Energia è un bonus di 25€ per chi disattiva la fornitura dall’Area Clienti e successivamente sottoscrive un nuovo contratto con Enel Energia entro 12 mesi. Questo bonus, suddiviso nelle prime bollette del nuovo contratto, è inviato via mail e non è cumulabile con altre promozioni.

Quali sono le bollette che il tuo vecchio fornitore deve mandarti?

Durante il passaggio da un fornitore all’altro, esistono specifiche bollette che il tuo vecchio fornitore di energia è tenuto a inviarti. Queste includono:

  1. Una fattura per il periodo di consumo ancora non pagato.
  2. Una bolletta di chiusura, necessaria per regolare eventuali cauzioni e per coprire l’energia utilizzata fino all’attivazione della nuova fornitura.

La bolletta di chiusura deve essere consegnata entro 6 settimane dal passaggio e si basa sui tuoi consumi reali.

Se i consumi effettivi non sono immediatamente disponibili, potresti ricevere inizialmente una fattura provvisoria basata su stime, che verrà successivamente aggiustata con la bolletta di chiusura definitiva.

In alcuni casi, potresti anche ricevere una fattura aggiuntiva di rettifica, nel caso in cui vengano rilevati errori nei dati di consumo comunicati in precedenza. È importante notare che il periodo durante il quale il vecchio fornitore smetterà di inviare le bollette varia e non esiste un lasso di tempo standard per tutti i fornitori.

Inoltre, la delibera ARERA n. 50/2018 stabilisce che, nel caso di utenti che cambiano fornitore senza saldare le bollette arretrate, il debito pregresso viene trasferito al nuovo fornitore. Questo nuovo gestore è quindi responsabile di richiedere il pagamento del debito al cliente e di trasferirlo al vecchio fornitore.

Questo processo fa parte delle misure introdotte per gestire i pagamenti degli oneri di sistema e per distribuire equamente i costi tra i consumatori.

Il cambio di fornitore di servizi energetici è un processo che richiede l’adempimento di determinate condizioni finanziarie da parte del cliente. È essenziale sapere che se si è in morosità, ovvero si hanno bollette non pagate, non è possibile procedere con il cambio di fornitore. Questo scenario è applicato indistintamente a tutti i clienti, indipendentemente dalla loro buona o cattiva fede.

La normativa vigente impedisce ai clienti di interrompere il rapporto contrattuale con il loro attuale fornitore senza prima aver saldato tutte le bollette in sospeso. Questa misura è volta a proteggere sia i fornitori che i consumatori. In aggiunta, anche il potenziale nuovo fornitore ha la facoltà di rifiutare l’attivazione di un nuovo contratto a un cliente che presenta debiti non saldati con il precedente fornitore.

Informativa

Questa pratica è supportata dal Sistema Informativo Integrato (SII), che consente a tutti i fornitori di accedere alle informazioni sulla condotta di pagamento dei loro potenziali clienti, garantendo così una maggiore trasparenza e sicurezza nel mercato energetico.

Ultima modifica il 3 luglio 2024 alle ore 09:02

Alessandra Alfia Selvaggi

Alessandra Alfia Selvaggi

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