Come contestare Bolletta Gas con il fornitore? La guida completa

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Sommario: Contestare una bolletta del gas è una procedura semplicissima. Basta mandare una lettera di reclamo al fornitore, contenente la documentazione relativa alla bolletta da contestare e il motivo della contestazione.

Se hai ricevuto una bolletta del gas che sospetti essere errata, non c’è motivo di preoccupazione. Questa guida completa ti accompagnerà attraverso i passaggi necessari per contestare la bolletta del gas con il tuo fornitore, fornendoti chiare istruzioni passo dopo passo.

Continua a leggere per scoprire:

  • Le motivazioni per contestare una bolletta
  • Le fasi per la contestazione della bolletta del gas
  • Quali sono i tempi necessari
  • Le situazioni in cui è possibile contestare una bolletta

Motivi della contestazione di una bolletta

Per iniziare, la contestazione di una bolletta energetica è un diritto dei consumatori che i fornitori devono rispettare. Questi reclami possono derivare da una serie di motivi, e ognuno di essi merita attenzione e risoluzione adeguata.
Di seguito ti elenchiamo quali sono le motivazioni più comuni per contestare una bolletta:

  • Importo elevato indicato nella bolletta, il quale non sembra rispecchiare i consumi effettivi dell’utenza
  • Cambiamenti non comunicati
  • Dettagli in fattura poco chiari, vaghi o richiedono ulteriori spiegazioni da parte del fornitore
  • Servizi non erogati
  • Errori nei calcoli della bolletta che possono portare a importi sbagliati
  • Problemi di qualità del servizio fornito, ad esempio nel cambio intestazione della bolletta.

Tutte queste situazioni possono portare a una contestazione formale, in cui il cliente espone il problema al fornitore e solitamente fa una richiesta specifica per una risoluzione. Per esempio, se l’importo della bolletta del gas sembra troppo elevato, si potrebbe richiedere una revisione dei consumi e una correzione degli importi.

Passaggi per contestare una bolletta del gas

In linea generale, per contestare una bolletta del gas è essenziale seguire una serie di passaggi accurati e ben definiti. Cioè:

  1. Raccogli tutta la documentazione relativa alla bolletta da contestare, e qualsiasi corrispondenza o comunicazione precedente con il fornitore del gas. A questo proposito, conservare le bollette è fondamentale per affrontare contestazioni o problemi.
  2. Analizza attentamente la fattura per identificare con chiarezza il motivo della contestazione. Può trattarsi di un importo errato, servizi non autorizzati, dettagli poco chiari o qualsiasi altra irregolarità. Per questo motivo è importante saper leggere la bolletta.
  3. Contatta il fornitore del gas per esporre il problema, spiegando il motivo della tua contestazione ed approfondendo i dettagli rilevanti.

Quando invii una una lettera di reclamo, hai la possibilità di avviare la procedura di conciliazione per risolvere la controversia in modo amichevole. Tuttavia, se questa modalità non dovesse avere successo, è importante comprendere quando è opportuno fare causa al fornitore per difendere i tuoi diritti come consumatore.

Nella continuazione del nostro articolo, approfondiremo questi argomenti in modo dettagliato per fornirti tutte le informazioni necessarie.

Invio lettera di reclamo

Per contestare una bolletta, ti basterà inviare una lettera di reclamo al fornitore, esclusivamente attraverso le seguenti due modalità:

  1. in forma cartacea tramite posta raccomandata
  2. tramite Posta Elettronica Certificata (PEC)

A questo proposito è importante chiarire che non verranno accettate contestazioni inviate tramite posta ordinaria o semplice email.

Nella lettera di reclamo, è fondamentale chiarire in modo inequivocabile, pertinente e completo il motivo della contestazione e spiegare l’inconveniente per il quale richiedi l’intervento del fornitore di energia elettrica e gas.

Inoltre, è essenziale includere tutti i dati relativi alla fornitura ed al suo intestatario, cioè:

  • Nome, cognome e Codice Fiscale dell’intestatario della fornitura
  • Codice Cliente assegnato dal fornitore
  • Indirizzo della fornitura
  • Codice del contatore associato alla fornitura, codice POD (unto di prelievo) per l’energia elettrica e codice PDR (punto di riconsegna) per il gas. Questi codici alfanumerici di 14 o 15 cifre, li puoi trovare all’interno della tua bolletta del luce o del gas
  • Dati relativi alla bolletta contestata, come il numero della fattura e la sua data di emissione
  • Fotocopia della fattura


La procedura di conciliazione

Puoi inoltrare una richiesta di conciliazione dopo aver inviato un reclamo al proprio gestore e aver ricevuto una risposta scritta ritenuta da te insoddisfacente, oppure dopo che siano trascorsi 40 giorni dall’invio del reclamo.

Per avviare la procedura di conciliazione, il consumatore deve presentare una richiesta di opposizione al proprio fornitore attraverso una delle autorità competenti.
In particolare, è possibile rivolgersi a:

  • L’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e l’Ambiente (ARERA): Un’organizzazione statale che ha il compito di informare, tutelare e offrire supporto ai consumatori italiani nella gestione delle forniture di energia e gas.
  • Tutte le Camere di Commercio convenzionate per questo tipo di operazioni.
  • Qualsiasi mediatore autorizzato a svolgere tale funzione nei confronti dei gestori di luce e gas.

Questa procedura è un passaggio obbligatorio nel processo di contestazione e il consumatore non può intraprendere azioni legali contro la compagnia fornitrice fino a quando non è stata tentata la conciliazione.

Invece, per scoprire come risparmiare in bolletta, ti invitiamo alla lettura del nostro articolo al riguardo. Per esempio, un modo potrebbe essere quello di confrontare le offerte luce e gas.

Quando fare causa al fornitore?

Se, nonostante l’assistenza dei mediatori, le risposte fornite dalla compagnia fornitrice non risultano soddisfacenti, il consumatore ha il diritto e la possibilità di intentare una causa contro il proprio fornitore.

In questo scenario, generalmente la disputa tra le parti sarà affidata al giudice di pace, che dovrà pronunciarsi in merito alla controversia.

Di conseguenza si possono verificare due situazioni:

  • Il consumatore ottiene ragione e vince la causa ed il fornitore è tenuto a porre rimedio al danno subito dal cliente. Inoltre, al cliente spetterà un indennizzo a titolo di risarcimento delle spese legali sostenute per l’avvocato e per altri danni subiti, come lo stress e gli inconvenienti causati durante la contestazione. L’importo del risarcimento verrà stabilito dal giudice, tenendo conto delle circostanze specifiche del caso.

Da quest’anno, con l’abolizione del mercato di Maggior Tutela, le funzioni del giudice di pace possono essere svolte direttamente dall’ARERA in accordo con le parti coinvolte.

Vuoi conoscere le offerte gas attualmente disponibili nel mercato e trovare la soluzione più adatta a te? Dai uno sguardo al nostro articolo dedicato alle offerte di Engie.

Tempistiche necessarie per contestare bolletta gas

Le tempistiche necessarie per contestare una bolletta possono essere così sintetizzate:

  • Dopo aver inviato la lettera di reclamo tramite raccomandata, il fornitore ha un periodo di 40 giorni per esaminare attentamente i propri calcoli e fornire una risposta alla tua contestazione.
  • Nel caso in cui emerga un effettivo errore nei conteggi, il gestore energetico è tenuto a rielaborare correttamente la bolletta e a rimborsare il cliente dell’importo erroneamente pagato entro un massimo di 90 giorni.
  • Se non si riceve alcuna risposta dalla compagnia o se la risposta fornita non soddisfa appieno il cliente, è possibile rivolgersi a istituzioni competenti per avviare una procedura di conciliazione.

In ogni caso, ti suggeriamo di cercare assistenza da associazioni di consumatori o dall’Autorità di regolamentazione del settore energetico per guidarti attraverso il processo e garantire che i tuoi diritti vengano tutelati adeguatamente.

Quali sono i classici casi per contestare la bolletta del gas

Ecco tre classici casi in cui è comune contestare una bolletta del gas:

  1. L’importo indicato nella bolletta sembra notevolmente più alto rispetto ai consumi effettivi o alle aspettative. Questo potrebbe essere dovuto a errori di fatturazione, letture errate dei contatori o addebiti impropri.
  2. Sulla bolletta viene addebitato un costo relativo a un contratto di fornitura di luce e gas di cui il cliente non è a conoscenza o che non ha sottoscritto.
  3. Per un periodo prolungato, la fornitura di energia non è stata effettivamente erogata come dovrebbe, con ritardi o problemi continui.

Questi casi rappresentano alcune delle situazioni più comuni in cui gli utenti hanno il diritto di contestare una bolletta del gas. La chiave per affrontare con successo una contestazione è la raccolta di prove dettagliate e la comunicazione tempestiva con il fornitore per risolvere la questione in modo adeguato e tutelare i propri diritti come consumatore.

Ad ogni modo, ti invitiamo a prendere visione delle regolamentazioni e dei diritti dei consumatori presso l’Autorità di Regolazione per Reti, Energia e Ambiente ARERA a questa pagina.

Ultima modifica il 15 luglio 2024 alle ore 14:54

Francesco Veronesi

Laureato all'Università Cattolica in Management Internazionale, è da sempre appassionato di scrittura e tematiche legate alla sostenibilità ambientale. Attualmente occupa la posizione di SEO Specialist in Papernest e redige articoli attinenti al mercato energetico.

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